venerdì 27 marzo 2020

Gino Pasqualotto -Un Nome Una LEGGENDA- I grandi dell'hockey #1



Il "CAVALLO PAZZO" Più Famoso Di Bolzano.

La storia di una leggenda dell'Hockey Italiano.


Foto scattata durante la cerimonia di ritiro del suo numero (33) nel febbraio 2019.

Gino Pasqualotto nato, il 10 novembre del 1955 a Bolzano, cominciò a giocare a Hockey all'età di 11 anni nella compagine bolzanina dell'Hockey Club Latemar.
Fin da subito Pasqualotto dimostrò grandi doti: esordirà con la prima squadra dell'HC Latemar, in Serie B, all'età di 15 anni, nella stagione 1970/71 e ci volle poco prima che una grande squadra si accorgesse di lui, infatti dopo solo 2 stagioni passate nel Latemar, Pasqualotto venne acquistato dalla compagine Bolzanina: l'Hockey Club Bolzano, per volontà del tecnico Gérard Morin, che vede in lui un futuro campione.
Nella stagione 72/73 cominciò la leggenda del "the crazy horse": (così ribattezzato dalla sua tifoseria) grazie al suo gioco duro, nel Bolzano Pasqualotto fa faville; riuscirà a vincere la bellezza di 10 scudetti italiani e una Alpenliga.
con l'Hockey Club Bolzano giocherà fino alla stagione 1993/94, fatta eccezione della sola e unica stagione passata tra le fila dell'Hockey Club Fiemme a causa di dissidi con la dirigenza (in particolar modo con il nuovo allenatore Ron Ivany).
Decise di terminare la propria carierà nella seconda squadra di Bolzano (EV Bolzano 84), in serie B,
con la quale giocherà ben 27 Partite totalizzando 37 PT. Beh che dire un vero e proprio campione!.
Il 24 febbraio 2019, l'Hockey Club Bolzano, in occasione dei festeggiamenti per gli 85 anni della società di via Galvani, ha voluto omaggiare Pasqualotto con una cerimonia in cui è stato ritirato la mitica maglia numero 33.
Purtroppo Gino Pasqualotto morì poco dopo nel Giugno dello stesso anno all'ospedale San Maurizio di Bolzano, dove era ricoverato da alcuni giorni per un male incurabile, all'età di 63 anni.

"Con lui se ne va non solo un pezzo di storia della città, un personaggio carismatico, un uomo vero e generoso, che ha saputo far emozionare generazioni di fans dell'hockey su ghiaccio."
La redazione dell'alto Adige.


-Michael

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