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In questo momento di pausa dalla stagione appena terminata e l'inizio della nuova stagione, la redazione ha colto l'occasione per intervistare in esclusiva Alexander Zelger, non solo presidente e fondatore della Everest Hockey League, ma anche giocatore degli Wardogs.
1. Qual è stata la motivazione principale che ti ha spinto a creare la Everest Hockey League?
"Devo dire che è stata un coincidenza.
Con la mia squadra abbiamo partecipato ad un torneo (la K2 Cup), che quando è stata annunciate la chiusura di questo torneo ho notato che c'erano squadre volenterose che volevano continuare, da lì l'idea e la nascita della EHL."
2. Quali sono i principali obiettivi e quali sono i "sogni" che hai per la lega?
"In linea di massima è di fare un bel torneo con carattere amatoriale.
Che non è facile essendoci tanti ex-giocatori che desiderano continuare a giocare.
Si cerca di trovare il giusto mix fra un discreto livello (per gli ex-giocatori) e l'amatoriale.
Cercando sempre di non perdere di vista il carattere amatoriale che è il fulcro principale della lega."
3. Quali sfide hai affrontato finora nella gestione di una lega amatoriale di hockey su ghiaccio nel Sudtirol?
"Avendo giocato anche a livello agonistico, le sfide sono molte.
Ripeto cercando di tenere alto lo spirito amatoriale, ma includendo allo stesso tempo giocatori con esperienza, così da poter offrire Hockey di discreto livello.
Animare questi concetti non semplicissimo o meglio comporta delle sfide."
4. Come descriveresti il livello di competitività nella Everest Hockey League e quale ruolo svolge nel supporto allo sviluppo di questo sport nel Sudtirol?
"È sicuramente un hockey competitivo sempre nell'ambito amatoriale.
In Alto Adige ci sono molti sportivi, anche al di fuori dell'hockey, e molti di questi atleti partecipano alla EHL.
Al momento, è la lega più grande a livello e carattere amatoriale."
5. Come viene gestita la formazione degli arbitri e degli allenatori all'interno della lega?
"Per quanto riguarda gli allenatori, ogni squadra / società gli gestisce come meglio crede.
Mentre per la questione arbitri, abbiamo un team molto ben organizzato.
Il tutto funziona bene ma ogni tanto ha anche le sue difficoltà."
6. Qual è stato il momento più significativo o soddisfacente finora durante la tua presidenza?
"In generale tutto il torneo nella sua interezza, partendo dalla prima stagione fino alla a quella appena passata.
Le varie problematiche, problemi e soddisfazione Fanno parte del gioco.
Ma la soddisfazione più grande è che ci sono squadre affiatate che ogni tanto superano lo spirito amatoriale, ma tutto a mi avviso è perché le squadre sono ci tengono molto."
7. Come avete affrontato gli impatti della pandemia di COVID-19 sulla stagione della Everest Hockey League e quali sono state le principali sfide incontrate?
"La stagione COVID è stata dura...
Le problematiche causate dal Covid-19 sono conosciute a tutti, purtroppo c'è stato un enorme dispiacere generale a causa dell'interruzione del campionato.
Come tutti abbiamo aggiunto delle regole per quella stagione.
Ma purtroppo è finita nel peggior modo possibile visto tutte le problematiche legate al Covid. Ma guardando il lato positivo è stata una lezione ed esperienza in più."
8. Qual è il rapporto della lega con le federazioni nazionali di hockey su ghiaccio e in che modo collaborano per lo sviluppo di questo sport in un paese saturo dal calcio?
"Ma, devo dire da noi in Alto Adige la presenza del hockey su ghiaccio è molto forte, pur non essendo lo sport più praticato come per il calcio.
Però c'è una forte comunità nell' ambito hockeistico.
E sono contento e mi affascina anche che molti Amatori trovano piacere nell'hockey."
9. Quali sono i tuoi sogni più grandi per l'hockey su ghiaccio nel Sudtirol e come pensi di realizzarli?
"Il mio focus e di gestire la lega al meglio, con i sui pro e contra, con le sue difficoltà e soddisfazioni.
Non facendolo a tempo pieno però è complicato ma si prova comunque a dare sempre il massimo.
Devo dire dire di esser fortunato visto che sono circondato da amici, collaboratori e da squadre che hanno lo spirito giusto, che vogliono migliorare e portano con sé una mentalità positiva nell'ottica di fare sempre meglio."
Articolo scritto da Michael Aprile
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